Pappagalli

Un esplosione di colori  accoglie il visitatore che varca questa soglia. Proseguendo il filone delle specie extraeuropee la sala è stata riservata all’esposizione di una ricca collezione di circa cento esemplari di pappagalli originari di diversi continenti. Questi particolari uccelli che hanno da sempre dovuto pagare un caro prezzo  per la loro bellezza e per la loro capacità di ripetere parole e suoni, sono tuttora oggetto di un fiorente mercato, che per fortuna è alimentato quasi esclusivamente da animali riprodotti in cattività e regolato da rigide norme comunitarie.  Difficile per chi osserva scegliere il più bello, certo è che anche il visitatore più esperto uscirà soddisfatto da questa sala; potrà infatti apprezzare alcune tra le specie più rare e poco diffuse in cattività. Tra le grandi Are da segnalare un esemplare molto raro di Ara golablu (Ara glaucogularis) ormai relegato in natura a una ristrettissima zona del Sud america e in serio pericolo di estinzione, l’Ara giacinto (Anodorhynchus hyacinthinus) di un bellissimo colore blu cobalto è il più grande pappagallo del mondo,   anch’esso originario, come tutte le Are, del sud America. Rimanendo in questo continente, che insieme a quello Australiano raggruppa la maggior parte dell specie, troviamo le Amazzoni, i Conuri e i piccoli Forpus. La tipica sagoma del Kea (Nestor notabilis), un pappagallo terricolo che vive sulle montagne della Nuova Zelanda, si fà notare nella teca dei coloratissimi Lori. Due teche sono dedicate alle numerose specie australiane, che annoverano i conosciutissimi Cacatua, tra i quali spicca la mole del Cacatua delle Molucche (Cacatua moluccensis) o i grandi ciuffi del Cacatua bianco (Cacatua alba) e del Cacatua ciuffogiallo (Cacatua galerita) . Il meno rappresentato è sicuramente il continente africano che può comunque vantare la presenza di alcuni esemplari molto interessanti come il Pappagallo del Capo (Phoicephalus robustus) e il Pappagallo di Jardine (Phoicephalus gulielmi) o il Pappagallo cenerino coda di aceto (Psittacus erithacus timneh)

Anche in questo caso questa particolare e preziosa collezione è stata possibile solo grazie alla disponibilità di allevatori specializzati. Una doverosa citazione e un ringraziamento al Sig. Antonio Pirovano di Vailate oltre ai Sig.ri Vico Battel e Ugo Brambilla per la donazione di alcune specie di elevato valore naturalistico.

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